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lunedì 17 maggio 2021

RESORT AL LIDO, IERI LA MANIFESTAZIONE DI COMITATI E ASSOCIAZIONI VENEZIANE: «GLI ALBERGHI NON SONO LA CURA»

La cura è peggiore del malanno. A sostenerlo sono cittadini, comitati e associazioni ieri riuniti in corteo al Lido, con partenza da Santa Maria Elisabetta e destinazione l’ex ospedale al Mare che, da nosocomio, si avvia a diventare un doppio resort di lusso affacciato sull’Adriatico. Come dire, la ripartenza post pandemica di Venezia non può tornare a basarsi unicamente sulla monocultura turistica.

«Ma serviva proprio un altro albergo al Lido?», si interroga Giovanni Andrea Martini, consigliere di Tutta la Città Insieme, tra gli organizzatori della manifestazione. «Ridurre o addirittura annullare un presidio sanitario, abbattere il Monoblocco, per privatizzare ulteriormente una zona che invece dev’essere restituita alla cittadinanza?».
A una settimana dall’assemblea pubblica organizzata davanti all’ex Casinò del Lido attorno agli stessi temi, residenti e associazioni continuano la protesta non solo contro il progetto dei resort che sorgeranno nell’area dell’ex ospedale, ma anche contro una serie di “riqualificazioni” al Lido e a Venezia, le quali hanno come comune denominatore «il turismo quale unica prospettiva del territorio»: dal parco della Favorita alla Caserma Pepe, dallo stabilimento Aquarius agli Alberoni costruito e poi bloccato dal TAR, fino ad arrivare agli ex Gasometri a Castello.
A confermare la propria contrarietà al progetto dei nuovi resort, erano presenti ieri al Lido anche la senatrice del Movimento 5 Stelle Orietta Vanin e Filippo Pontani, docente a Ca’ Foscari e membro del Senato accademico che, in sintonia con gli studenti del collettivo LISC, si è opposto alla scuola di ospitalità dell’ateneo veneziano, che avrà sede proprio nel complesso ricettivo dell’ex ospedale al Mare.

lunedì 5 aprile 2021

I "PRETORIANI DI BRUGNARO", I CINESI E IL COSTRUTTORE CONDANNATO: LE MANI SUL MONASTERO E L’EX CASERMA PEPE AL LIDO

Un monastero dell’XI secolo, di proprietà del Comune, e l’adiacente Caserma Pepe costruita nel 1595 e di proprietà del Demanio. Binomio architettonico dalle potenzialità infinite, nella splendida area di San Nicolò al Lido di Venezia, ora al centro di intricati interessi da parte di una onlus, la Federazione Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile e la Lotta contro la Povertà nel Mediterraneo-Mar Nero, fondata e diretta fino a pochi mesi fa dal dipendente comunale Roberto Russo, assieme alla China Association of Small and Medium Enterprises.
In ballo c’è un piano di valorizzazione da 54 milioni, che verrà presentato mercoledì prossimo alla VII commissione consiliare: se l’assessora al Patrimonio Paola Mar dichiara di non averlo mai visto, nonostante il progetto sia stato seguito dalla predecessora e vicesindaca Luciana Colle, la sua fase di sviluppo sembra piuttosto avanzata.
Risale infatti allo scorso giugno l’annuncio del partenariato tra FISPMED e CASME per la riqualificazione e gestione cinquantennale della Caserma d’Artiglieria Guglielmo Pepe – Palazzo dei Soldati e l’ex Convento di San Nicolò del Lido, tenuto a battesimo dal consigliere comunale fucsia Paolino D’Anna, di cui Roberto Russo è stato segretario. Non solo. Sempre a giugno era invece lo stesso consigliere aquilano della FISPMED, Eliseo Iannini, imprenditore edile già condannato in via definitiva a 4 anni di reclusione (poi ridotti a 3 in appello) per bancarotta fraudolenta, a confermare il gruppo omonimo come general contractor dei lavori.

Molti i dubbi sollevati dall’operazione, che si auspica vengano dissipati dall’audizione in commissione: il primo dei quali riguarda l’estromissione dal monastero di San Nicolò della realtà -quasi ventennale e d’eccellenza- del Master in Diritti Umani, che aveva già diffidato Russo l’anno scorso per essersi più volte presentato improvvisamente nella sede, in veste associativa o sedicente comunale, con diversi investitori.
Le parti dovranno appunto presentare i nomi degli investitori e spiegare se sia possibile accogliere il progetto di una onlus, che implica anche attività economiche e senza aver lanciato un bando aperto a tutti. Inoltre sarà indispensabile chiarire come sarà possibile il passaggio del monastero dallo Stato al Comune, tramite il federalismo culturale, quindi con un piano di valorizzazione del bene, senza che a oggi il Comune lo abbia elaborato.
Oltre a chiarire anche i possibili conflitti di interesse tra Russo e il Comune stesso, nonché tra le associazioni che hanno apertamente sostenuto la Lista Brugnaro alle scorse elezioni e le eventuali decisioni prese dall’amministrazione: come ha riscontrato il gruppo 25 Aprile, cinque anni fa l'account twitter della FISPMED di Roberto Russo si definiva "pretoriano" del sindaco già allora in carica.